Dal
' 600 in poi un altro nucleo di abitanti si costituì attorno
al convento francescano di Santa Maria dei Martiri. Le case,
piccole e modeste erano a pian terreno, addossate le une
alle altre, con tetti di isciandula alla romana. Avevano
un solo ingresso e poche finestre con camere intercomunicanti
tutte in funzione di sa cu'ina ( la cucina ). Queste erano
le abitazioni dei contadini e dei pastori.Queste erano le
abitazioni dei contadini e dei pastori. Sos meres (i ricchi)
abitavano invece in case di maggiori dimensioni, talvolta
a due piani con scale interne di legno. Le case dei nobili
e della piccola borghesia locale erano di norma costruite
a due piani con balconi all'esterno e scale interne in granito,
con camere e cucina intonacate e pianellate e con soffitti
talvolta dipinti. Agli inizi del Settecento maestranze qualificate
venute dalla Lombardia diedero un impulso qualitativo per
un diverso modo di costruire: edificarono la Basilica dei
Martiri con uno stile spagnoleggiante-barocco che presto
venne imitato dalla borghesia e da sos meres per l'ammodernamento
delle loro dimore e in particolare per le rifiniture esterne.
Questa situazione urbanistica andò avanti fino ai
primi del secolo scorso. Nella prima metà del Novecento
venne intrapreso un nuovo riassetto urbanistico dovuto soprattutto
ai bisogni abitativi delle famiglie pastorali: nuove case
vengono costruite accanto a quelle vecchie. Nell'ultimo trentennio
avvengono i maggiori sconvolgimenti dell'antico tessuto urbano.
Nuovi quartieri, case, strade, sventramenti e cemento intaccano
rovinosamente anche il centro storico. Le abitazioni più tradizionali
risultano basse, con la cucina al piano terra. Alla casa
si accede attraverso sa logia (l'andito), che porta poi alla
cucina e ad una camera da letto, usata anche come ripostiglio
(sa domo le ‘ara); un'altra stanza, s'apossentu, e
su ma‘assinu (il magazzeno) completano più o
meno la struttura delle antiche case. Sa logia talvolta era
un piccolo andito, altre volte un locale più ampio
dove stazionava il telaio femminile e altri arnesi. Qui si
riponevano nelle ma‘erinas (nicchie) i recipienti d'acqua
potabile e vi poteva alloggiare sa mannalita (la capra domestica).
Nella domo le 'ara, luogo di riguardo, dormivano i genitori,
si riponevano i beni della famiglia (alimenti, corredo);
si svolgevano i riti della vita familiari. (
continua)